La campagna "Je suis Raif" si avvicina di più al cuore (nero) del problema di quella "Je suis Charlie".
Il fondamentalismo islamico, come tutti i fondamentalismi, ha agganci profondi nella psiche umana, è una patologia in parte inevitabile.
Tutte le forme di pensiero, incluse quelle sedicenti laiche,
hanno il loro lato oscuro.
Ma la diffusione attuale dello jihadismo dipende da fattori
geopolitici, in primis il ruolo delle petrodittature che
si finanziano con le rendite del petrolio e del gas.
In quei paesi, estrarre petrolio costa pochissimo,
meno di 10$ al barile.
Quindi, anche l'abbassamento di queste ultime settimane
a 50$/bbl lascia a questi figuri troppi extra-profitti.
Le unghie al fondamentalismo islamico si spezzano
uscendo dall'era dei combustibili fossili.
Tutto il resto è chiacchiera.
Le matite servono sui tavoli da disegno per progettare la miriade
di nuove soluzioni energetiche e trasportistiche necessarie a
tale obiettivo.